Comacchio nell’immaginiario collettivo presenta tre
quadri principali: quello legato al mondo delle acque e
delle bonifiche storiche, quello delle celeberrime Valli e del comparto naturalistico e infine i rapporti commerciali storici: i trasporti, il commercio e le connessioni con tutto il territorio circostante.
Il suo nome deriva da greco-latino cumaculum “piccola onda” - che fa emergere un legame storico con l’acqua - e “raggruppamento di dossi”, in etrusco.
Sarà dal popolo etrusco che la città venne fondata, proprio vicino alla famosa Spina.
Il logo proposto nelle tavole successive prende vita da
quelle che sono le parole chiave della città di Comacchio e dalle linee guida riguardanti il museo.
L’idea parte dalla scelta del naming del museo.
La volontà progettuale e comunicativa ha portato a
definire un nome innovativo nel campo dei loghi museali in Italia: un taglio contemporaneo che esclude tutte le ultime versioni “internazionalizzanti” rese tali da acronimi improbabili e che, col tempo e la sovrapposizione, si stanno confondendo tra loro. Ci si riferisce ovviamente al MAXXI, a MUSA, MOMA, MUMA, MODA, ... e via dicendo, che sono oggi modello superato di un gusto contemporaneo che già oggi appartiene ad un periodo passato.
La novità è nello stupire e nel suscitare interesse e curiosità: è il caso del “museo della Merda” che deve la sua notorietà internazionale grazie al tema e al naming sprezzante che viene sì visto con sospetto ma che suscita nell’uditore un forte richiamo, al punto da incitare alla visita. Coinvolge tutte le fasce d’età e non si limita ad individuare un preciso target di ricerca.
La ricerca sul naming è stata parallelamente seguita da quella grafica, individuando una font e un linguaggio grafico atto a identificare al meglio il museo e le tematiche principali:
_i ritratti funerari
_insediamenti romani e zone produttive
_il Delta come snodo di comunicazioni
_le vie d’acqua tra il percorso ‘endolagunare’ e padani
_la sezione naturalistica
“Andate da Marco?”
“Si MARCO, il nuovo museo
archeologico di Comacchio”
L'interlocutore è così provocato, indotto e sedotto nel voler capire di più. Non è più una sigla, non è una onomatopea mal riuscita, è una persona, è un luogo dove si raccoglie/accoglie la novità dell’invito alla visita e dei temi trattati nel museo stesso.
Un noto payoff, di una nota marca di bevande, recita “l’attesa del piacere è essa stessa piacere”. Lascia intendere che molto spesso è l’invito al piacere il vero piacere. Qui, attraverso MARCO, il piacere all’invito è già presente nel naming e determina una nuova forma di comunicazione nel cultural branding, nei “luoghi della cultura”. Attraverso la mediazione di un acronimo che si fa uomo - essere vivente riconosciuto - il visitatore è invitato all'esplorazione, incuriosito dalla novità e stupito successivamente dalle tematiche e dalla freschezza del museo. MARCO deriva dai nomi maggiormente utilizzati in periodo romano, si declina in “arco” lo strumento arcaico col quale l’uomo cacciava e “co” si riferisce non solo a Comacchio ma anche a cooperazione, partecipazione attiva da parte della cittadinanza nel rendere questo museo parte del territorio e dei luoghi identificativi locali.
MARCO deriva da M-useo Arc-heologico di Co-macchio. La doppia C diventa un motivo grafico d’accento attraverso l’utilizzo del colore pieno, mentre vengono schiarite le rimanenti lettere del 40% del tono di colore.
Il logo si compone del logotipo e del naming osservati, oltre a quello che diverrà lo “spazio per gli sviluppi futuri del museo”.
Il segno grafico della “C”, che nel logotipo è accentuata dal colore dominante, diventa lo spazio per l’inserimento degli oggetti principali che fanno parte della collezione del museo.
Qui sono riportati esempi che raffigurano la possibile interazione con ciò che il museo vorrà in quel momento, in quella stagionalità, mostrare al suo pubblico. Un logo che cambia in base alle esigenze. Dopo aver creato un pacchetto di “figure”, il museo sarà autonomo nel gestire, in base alle esigenze comunicative, un differente messaggio espositivo e di attività ai propri possibili visitatori: nel caso di attività naturalistiche la carta intestata e quella relativa alle locandine sarà identificata con il logo contenente l’uccellino, nel caso di un evento legato al mondo romano il logo conterrà un ritratto funerario o un mezzo busto, etc.
Crediti
Credits
Progetto/Design by: spettrostudio
Consulente grafica/Consultant graphic design: dott.ssa Stefania Sabbi